Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 1 aprile 2008 Il 18 marzo 2008 si è concluso, con lo svolgimento delle prove orali, il concorso pubblico per titoli ed esami per la nomina del nuovo dirigente scolastico dell' Istituto Comprensivo Ladino di Fassa (Sorastant de la scoles ladines). Voci ricorrenti fra gli “addetti ai lavori”, in valle di Fassa, avevano peraltro da tempo anticipato il nome della vincitrice. Ma anche senza voler dar credito a tali voci – le malelingue a volte imperversano! - qualche perplessità l'intera procedura concorsuale suscita. Ne elenco alcune: a) la mancata attribuzione della sede (vacante), nelle more della decisione definitiva sulla nomina, a uno fra i tre candidati che avevano superato tutte le prove del concorso provinciale per dirigenti scolastici conclusosi nel luglio 2006, ed erano in possesso del requisito linguistico; b) la non previsione di prove scritte, che solitamente sono previste per qualsiasi concorso pubblico di una certa importanza; c) una Commissione esaminatrice composta di soli tre membri di cui nessuno di madrelingua ladino-fassana (la dott. Ferdigg, unica componente ladina della Commissione, proviene infatti dalla Val Badia, ove si parla sì il ladino, ma in una variante assai diversa da quella fassana); d) nel computo del punteggio per i titoli sono stati esclusi quelli attribuibili per servizio svolto quale preside incaricato, il superamento del corso-concorso per dirigenti provinciali, la conoscenza di più lingue straniere: tutti titoli non posseduti dalla candidata poi risultata vincitrice, mentre sono stai valutati generosamente i titoli derivanti dall'aver prestato servizio quale insegnante in scuole ladine. E' noto che la conoscenza del ladino non è acquisita “sul campo”, ma certificata dal superamento di un esame specifico e quindi assegnare un punteggio al periodo in cui il candidato ha svolto il ruolo di insegnante, mentre si esclude valore a quello ricoperto nel ruolo di preside incaricato (in un concorso per dirigente scolastico) appare quantomeno contraddittorio. Si è così creata una situazione di svantaggio per candidati in possesso di titoli che ragionevolmente avrebbero meritato di essere tenuti in considerazione, ma non per colei che poi è risultata vincitrice, che di tali eventuali titoli era comunque sprovvista; e) la mancata previsione di un corso-concorso come invece avviene nei normali concorsi per dirigente scolastico; Infine qualche perplessità emerge in seguito alla rinuncia da Parte della Giunta provinciale a nominare direttamente il dirigente scolastico per la scuola ladina, come previsto dal primo comma dell'art. 49 della legge provinciale 5/2006, scegliendo un procedura prevista come “subordinata” dalla stessa legge, vale a dire quella del concorso pubblico. In questo modo la Giunta ha potuto aggirare “l'intesa” sulla nomina col Comun general de Fascia, il quale invece rilascia solo un parere in caso di nomina in seguito a concorso. Circostanza non di poco conto essendo noto che il Comun general de Fascia, seppure informalmente, ha espresso una opzione diversa rispetto a quella poi emersa dal concorso. Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Giunta provinciale per conoscere: ─ se corrisponde a verità quanto affermato da più persone in valle di Fassa, secondo le quali alla base della decisione di svolgere un concorso per titoli ed esami-colloquio anziché procedere direttamente alla nomina del Sorastant, d'intesa con il Comun generale de Fascia, vi sarebbe stata una diversità di valutazione sul nome della persona destinata a ricoprire l'incarico – dissenso, ovviamente, rappresentato solo in modo informale (a voce!); ─ quali siano le ragioni per le quali si è predisposto un bando di concorso che appare quanto meno “anomalo” circa la modalità di valutazione dei titoli dei partecipanti; ─ anche non volendo dar credito a voci fin troppo ricorrenti (il dissenso con il Comun generale di Fascia, evidentemente non superabile) e ritenendo invece che alla base della mancata nomina diretta da parte della Giunta provinciale del Sorastant, optando per la forma concorsuale, vi siano esclusivamente ragioni di trasparenza ed imparzialità, per quale motivo non è stata prevista alcuna prova scritta, strumento certamente utile (assieme al colloquio orale ed ai titoli) per la valutazione complessiva dei candidati al posto di Sorastant. ─ essendo facilmente immaginabili ricorsi amministrativi e già ci sono esposti alla magistratura penale su questa procedura concorsuale (sfr. Trentino, 27 marzo 2008), non sarebbe ragionevole, da parte della Giunta provinciale revocare o annullare la procedura concorsuale e procedere alla nomina diretta del Sorastant, scegliendolo fra le persone in possesso della competenza professionale e dei titoli previsti, d'intesa con il Comun general de Fascia? cons. Roberto Bombarda |
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